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Con le Radici al Cielo

Locandina Con le Radici al Cielo Le canzoni dei Radiodervish eseguite in versione semiacustica si intrecciano con letture di opere e autori che appartengono ad alcune delle esperienze mistiche del Mediterraneo.

Canzoni come All my will, costruita su un testo di S.Ignazio da Loyola fatto dialogare con il canto dei dervisci,Ave Maria, cantata in latino e inglese, Fedeli d’Amore tratta dal Cantico dei Cantici e commentata da S. Teresa d’Avila o ancora Layla e Maynun ispirata ad un testo del mistico sufi Farid Attar.

sul palco: Nabil canto; Michele Lobaccaro

chitarre, basso; Alessandro Pipino tastiere.

Amara terra mia

RADIODERVISH e GIUSEPPE BATTISTON
AMARA TERRA MIA

ESSERI UMANI IN COSTANTE MOVIMENTO

 

Uno spettacolo che narra di terre, viaggi, partenze, approdi nel quale alcune delle canzoni più note scritte da Nabil e Michele Lobaccaro si intrecciano con i testi (Adonis, Gotthold E. Lessing, Gramsci, Franco Cassano ed altri) letti da Giuseppe Battiston.

Parole e musiche che raccontano il Mediterraneo, i legami tra Oriente e Occidente, la precaria mobilità e la fragilità di essere umani in costante movimento, non soltanto fisico e corporeo, ma anche psichico e intellettuale.Amara la terra lasciata: le radici si sradicano, nella ricerca dell’altrove.Amara è la terra trovata: la meta raggiunta, dove non è facile trovare spazi e dignità di vita.Amara la terra di chiunque viva un’esistenza straniera: per ragioni di sopravvivenza o per motivi politici, religiosi o culturali. Sul palco Giuseppe Battiston (voce recitante) e Nabil (canto), Michele Lobaccaro (basso e chitarre), Alessandro Pipino (tastiere), Anila Bodini (violino). Progetto luci e allestimento scenico Vincent Longuemare.

Date e teatri : 2006 31 marzo – Tricase (Le) -Teatro Moderno, 1 aprile – Bisceglie (Ba) – Teatro Garibaldi, 2 aprile – Cerignola (Fg) –

Teatro Mercadante, 6 aprile – Brindisi – Teatro Impero, 7 aprile – Putignano (Ba)- Teatro Sala Margherita, 11 aprile – Bari – Teatro Kismet, 13 aprile – Roma – Auditorium, Parco della Musica, 22 aprile – Torino – Bookstock, 26 ottobre – Torino – Teatro M.a.s. Juvarra, 11 dicembre – Napoli – Teatro Sannazzaro 2007 28 gennaio – Monsampolo del Tronto (AP) – Teatro Comunale, 1 – 2 – 3 febbraio – Milano – Spazio Mil, 10 giugno – Parco ex O.P. Paolo Pini

In search of Simurugh

Nabil – canto;
Michele Lobaccaro – chitarre, basso;
Alessandro Pipino
– tastiere, harmonium;
Teresa Ludovico – voce recitante;
Vincent Longuemare – progetto luci

In search of Simurgh è una suite orientale in cui le canzoni e le musiche dei Radiodervish si intrecciano alle parole di Teresa Ludovico.

Lo spettacolo ispirato ad un classico della letteratura Sufi, Il Verbo degli uccelli (Mantiq at-Tayr), scritto nel XII secolo dal mistico persiano Farid ad din Attar, una ricca e raffinata esposizione di delicata poesia e di profonda sapienza mistica e filosofica paragonabile solo, nella cultura occidentale, alla Divina Commedia di Dante.

I Radiodervish e Teresa Ludovico, narrano del viaggio di uno stormo di uccelli attraverso 7 valli: dell’Amore, della Conoscenza, del Distacco, dell’Unificazione, dello Stupore, della Privazione e dell’Annientamento per arrivare al Simurgh che alla fine si svelerà come un immagine riflessa dei trenta uccelli superstiti del cammino mistico.
Aneddoti, racconti mistici, favole erotiche, che descrivono un meraviglioso affresco di un’umanità composita e popolata da re, principesse, bellissimi giovani dal petto d’argento, fanciulle dal volto di luna, arcangeli che parlano con gli uomini e sufi poverissimi e pazzi d’amore.I personaggi e le vicende narrate offrono materia ideale per l’affabulazione attoriale di Teresa Ludovico, voce recitante dei suoi scritti “Ali di Polvere”, e per le preziose atmosfere orientali e fiabesche richiamate ed esaltate dalle melodie e dal canto dei Radiodervish e dalle musiche contenute nel loro disco In search of Simurgh (pubblicato in Italia nel 2004 – Il Manifesto; Cosmasola s.n.c e in Giappone, Corea, Taiwan, Cina e Taiwan nel 2006 – Cosmasola s.n.c.).

Lo spettacolo è stato presentato il 18 settembre a Lecce nell’ambito del Festival Negroamaro e il 22 settembre a Torino nell’ambito del Festival

Il sacro attraverso l’ordinario – Torino Spiritualità e il 3 novembre a Bari al Teatro Kismet OperA

 

Bandervish

Produzione: Cosmasola

I Radiodervish presentano il loro nuovo cd BANDERVISH.
12 tracce nelle quali le inconfondibili melodie dei Radiodervish si mescolano alle sonorità tradizionali della Banda di Sannicandro di Bari, trasformandosi in una sorprendente miscellanea di suoni che, a partire dalle feste patronali della Puglia, rimbalza nel Mediterraneo da oriente a occidente con citazioni ad Ennio Morricone e Oum Kaltoum.
Il disco, arrangiato da Livio Minafra (premio top jazz 2008 come nuovo talento) contiene alcuni tra i più noti brani dei Radiodervish, come Centro del Mundo, L’esigenza e L’immagine di te, e notissime canzoni della tradizione mediorientale come Fogh en Nakhal e Lamma Badà.

Ad accompagnare i RADIODERVISH (Nabil Salameh voce eMichele Lobaccaro chitarre e basso), Alessandro Pipino al pianoforte, lama sonora e una

infinità di strumenti acustici, Livio Minafra fisarmonica e pianoforte e i 40 musicisti della Banda di Sannicandro di Bari. Ospiti di eccezione Pino Minafra flicorno soprano e tromba, Roberto Ottaviano sax soprano e Gaetano Partipilo sax contralto.

Tracklist:

  • Intro – Centro Del Mundo
  • L’Immagine Di Te
  • Les Lions
  • L’Esigenza
  • Lamma Badà
  • All My Will
  • Avatar
  • Ti Protegge
  • Fogh En Nakhal
  • Sea Horses
  • Ainaki
  • Dio Pazzo Dio Pane

Beyond The Sea

Produzione: Cosmasola

Beyond the Sea è un disco gentile, di grande impatto emotivo e di melodie evocative scritte da Nabil Salameh e da Michele Lobaccaro tra la Puglia e

Gerusalemme.
L’album contiene solo brani inediti e rappresenta una nuova fase di quella Babilonia dell’anima dalla quale i RADIODERVISH provengono e alla quale continuamente si riferiscono.
Sonorità raffinate con testi multilingue in arabo, inglese, francese, spagnolo e italiano che raccontano di attraversamenti reali o immaginari già disfatti nella liquidità della vita:amori, partenze, mostri, sirene, guerrieri, città, naufragi, animali parlanti, poeti migranti ed eroi di diverse latitudini che fondono il loro racconto e le loro lingue.
Ad accompagnare i Radiodervish (Nabil Salameh alla voce e Michele Lobaccaro al basso), Alessandro Pipino al pianoforte, tastiere e una infinità di strumenti acustici ed elettronici e Saro Cosentino, che ha curato la produzione artistica del disco.
Ospiti di eccezione provenienti da Palestina e Israele, caratterizzano con il loro suoni il disco: Solisti dell’Orchestra Araba di Nazareth (Nizar Radwan, oud e violino; Issa Awwad, kanoun; Lubna Salameh, voce), Zohar Fresco alle percussioni.

Tracklist:

  1. Beyond the Sea [ play ]
  2. Jonas
  3. Les Lions
  4. You are my world
  5. City Lights
  6. Tancredi e Clorinda
  7. Ainaki
  8. Deep Blue
  9. Sea Horses

L’immagine di te

Produzione: Franco Battiato per Radiofandango, distribuito Edel

“L’immagine di te” è il nuovo album dei RADIODERVISH per l’etichetta di Procacci e Senardi, Radiofandango. È anche il primo che il gruppo di Nabil e Michele Lobaccaro realizza con la produzione di Franco Battiato.

“E’ stato sempre un nostro punto di riferimento – commentano Nabil e Michele – un musicista e una persona affascinante con cui condividiamo molte cose; ora finalmente la nostra collaborazione ha investito un intero album”.

Con queste nuove canzoni, i RADIODERVISH intendono dar voce alla realtà che rappresentano: quella di un’Italia ormai irrimediabilmente multietnica, meticcia, terra di frontiera tra Europa e Mediterraneo. Il disco contiene canzoni che parlano innanzitutto d’amore e di vita, costruite su melodie di presa immediata e arrangiamenti che guardano indietro liberamente, ricomponendo una memoria personale e generazionale che si nutre dei ritmi regolari della disco music anni Settanta e del Battiato pop dei primi anni Ottanta, dell’onda araba del raï e delle tastierine giocattolo dell’elettronica povera, come dei nuovi ritmi sintetici

dell’Europa meticcia che hanno cominciato a prendere forma nell’Inghilterra degli anni Novanta.

I RADIODERVISH hanno scelto per questo album di puntare tutto su un piccolo nucleo coeso di musicisti, ovvero, di tornare all’idea e alla prassi della band dopo aver coltivato a lungo la dimensione del gruppo “aperto”. Intorno a Nabil Salameh (voce e chitarra acustica) e a Michele Lobaccaro (basso elettrico e chitarra acustica) ci sono le tastiere di Alessandro Pipino, coautore della parte musicale di tutti i brani, il violino di Anila Bodini, presenza preziosa e spesso decisiva, e la batteria di Antonio Marra, precisa e affidabile. Al loro contributo va aggiunto quello di Pino Pinaxa Pischetola, che oltre ad aver mixato e coprodotto l’album insieme a Battiato, ha curato la programmazione dei suoni, che hanno un ruolo decisivo nell’economia del disco.
A questo team di lavoro si sono aggiunti due ospiti che caratterizzano altrettanti episodi dell’album duettando vocalmente con Nabil. Vengono anche loro dalla Puglia come i RADIODERVISH, sono anzi esponenti di punta di quell’onda pugliese che ha investito negli ultimi anni la musica italiana: parliamo del rapper Caparezza, che getta benzina sul fuoco della “militante” “Babel”, e della sedicenne Alessia Tondo, voce dell’Orchestra popolare della Notte della Taranta, che canta in griko una bellissima e arcana “Yara”.

Il brano “L’immagine di te” è solo il preludio al nuovo album dei Radiodervish (Nabil Salameh – voce e chitarra acustica – e Michele Lobaccaro – basso elettrico e chitarra acustica). Il brano apre l’album con una melodia larga, ispirata, sostenuta dagli accordi della chitarra acustica, alla maniera di una ballata, ma sottolineata discretamente dal violino in modo da suggerire una “profondità” orchestrale.

L’immagine di te” è una canzone che si fa cantare facilmente, trasportata da parole ricche di suggestione e di punti di fuga sui motivi – cari a Nabil e a Michele – del distacco, dell’assenza, del desiderio, arricchiti in questo caso dal tema della specularità e del “doppio” che attraversa il nuovo disco. Ma, così come i testi non pretendono di dire tutto e di spiegare ogni cosa, anche la musica non aggredisce l’orecchio con un “pieno” di suoni iperprodotti ma si lascia respirare, valorizzando i vuoti che lascia e il silenzio da cui proviene e al quale continuamente allude.

Tracklist

  1. L’immagine di te [ play ]
  2. Tutto quello che ho
  3. Babel
  4. Se vinci tu
  5. Milioni di promesse
  6. Yara
  7. Avatar
  8. Sama Beirut
  9. Stella briciola di campo