About

I Radiodervish sono una delle realtà più profonde e originali della scena musicale italiana ed euro-mediterranea. Da oltre venticinque anni incarnano una visione del mondo che fa dell’Italia – e in particolare della Puglia – un ponte vivo tra l’Europa e il Mediterraneo, tra Oriente e Occidente, tra il passato e i futuri possibili.

Nati nel 1997 dall’incontro artistico tra Nabil Salameh, autore e voce poetica di origini palestinesi, e Michele Lobaccaro, raffinato compositore e autore, i Radiodervish si sono imposti come precursori della world music in Italia, dando vita a un originale Cantautorato Mediterraneo: una musica che unisce sonorità arabo-mediterranee, influenze persiane, liriche sufi, il pop d’autore italiano e le melodie del Levante, con testi in arabo, italiano, inglese, francese e spagnolo.

Elemento fondamentale della creatività del gruppo è Alessandro Pipino, musicista e compositore che ha contribuito a plasmare l’identità musicale della formazione, grazie alla sua abilità nell’intrecciare strumenti tradizionali ed elettronici, suoni ancestrali e modernità.

Attualmente si esibiscono in quartetto con la collaborazione del percussionista e batterista Pippo D’Ambrosio musicista e compositore che spazia dal jazz al pop.

Nel corso della loro lunga carriera, i Radiodervish hanno collaborato con grandi nomi della musica come Franco Battiato, Antonella Ruggiero, Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Jovanotti, Stewart Copeland e Noa. Hanno intrecciato inoltre preziosi dialoghi artistici con figure della letteratura e del teatro, come Carlo Lucarelli e Giuseppe Battiston, a testimonianza di un progetto artistico aperto, in un incessante viaggio di ricerca.

Hanno portato il loro messaggio musicale in alcuni dei più prestigiosi teatri e festival del mondo: dal Théâtre de l’Olympia di Parigi all’Opera House del Cairo, da Beirut a Gerusalemme, da Bruxelles fino a tanti angoli poetici e feriti del Mediterraneo, sempre con lo sguardo rivolto al dialogo, alla pace, all’umano.

La loro discografia è un viaggio sonoro e spirituale che comprende album di culto come Lingua contro lingua (1998), prodotto da Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, Centro del Mundo (2002), In search of Simurgh (2004) – ispirato all’opera mistica del poeta persiano Farid al-Din Attar – L’immagine di te (2007), prodotto da Franco Battiato, Bandervish (2011), Il Sangre e il Sal (2018) e, più di recente, Cuore Meridiano (2024): un omaggio ai cantautori mediterranei che hanno plasmato l’anima e la sensibilità del gruppo, da Franco Battiato a Georges Moustaki, dagli Area a Idir. Un album che, nelle parole degli stessi Radiodervish, rappresenta un messaggio necessario per la nostra epoca, attraversata da confini, muri e derive identitarie, in cui la musica può ancora creare ponti, rivelare affinità invisibili, accendere il cuore collettivo.

I Radiodervish sono, oggi più che mai, una voce migrante, una navigazione musicale che tocca le sponde della memoria, dell’esilio e della speranza. Le loro canzoni sono mappe emozionali che parlano al presente e lo attraversano con grazia, intensità e con una forte visione per una nuova cultura mediterranea.

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